Giovedì 1 Ottobre al Cine Teatro Odeon di Catania il pubblico catanese ha avuto l’opportunità di assistere alla proiezione del bellissimo “Le sorelle Macaluso“ in presenza della regista Emma Dante e dell’attrice Laura Giordani, che nel film interpreta il personaggio di Katia durante l’età adulta. Per l’occasione l’autrice, celebrata scrittrice, regista e drammaturga teatrale (all’attivo anche la regia del film “Via Castellana Bandiera” tratto da un suo romanzo), ha introdotto la sua “meravigliosa creatura” cinematografica fatta di sole, acqua e viscere (tanto visive quanto metaforiche) esortando gli spettatori a diventare parte della visione stessa, a farsi idealmente genitori di questa splendida, tragica, e più che mai vicina a tutti, sororanza. Un invito umile e prezioso il suo che diventa quasi un delicato passaggio di consegne da una madre all’altra, dall’autrice alla sua attrice (qui Laura Giordani che ammette con gratitudine di essere stata fortemente plasmata per il ruolo dal rigore della Dante sul set). Un passaggio che si realizza non solo fra individui ma anche fra i luoghi, dalla casa-madre del film fino a quell’altro ventre in cui ogni opera cinematografica rinasce sempre e cioè la sala. Brevi discorsi introduttivi ma di quelli profondi e segnanti, scanditi dai molteplici e calorosi applausi fra i quali il più importante di tutti resterà sicuramente quello dedicato a Ileana Rigano, l’attrice palermitana (e catanese d’adozione) scomparsa prematuramente lo scorso Giugno, prima che il suo ultimo lavoro approdasse a Venezia ’77. Nel film interpreta Pinuccia da anziana e le sue silenziose battute sono affidate alla potenza di quello sguardo umido e straziato rivolto alla sorella defunta, quando ormai ogni conflitto di vita è cessato e restano solo due mani ad abbracciarsi sopra un corpo incompreso, martoriato e ricomposto. E sono occhi, quelli della Rigano, che il cinema non dimenticherà facilmente.
A Ileana quindi ma anche a Katia, a Lia (ritratta in uno dei segmenti più cruciali e lancinanti della storia), a Maria nella sua metamorfosi impossibile di danzatrice e alla piccola Antonella, angelo incorporeo fatto di memoria e colombi, è dedicato questo omaggio illustrato, consegnato durante la serata a una luminosa Emma Dante e alla promettente e grintosa Laura Giordani. Da parte di chi scrive un tributo affettuoso e sincero al film e a tutte coloro che lo hanno voluto donare al pubblico. Un dono particolarmente significativo a un film “degli affetti” durante questo anno terribile che ha divelto i più fragili e svelato l’inconsistenza di altri. Un gesto di ritorno, irregolare ma amorevole, che è un po’ come quello stormo di colombi che nel film ritrova sempre la via. Un regalo dunque che voleva semplicemente tornare a “casa”.
Grazie Emma e Laura, e un grazie speciale a tutte le sorelle…
Disegno di Andrea Lupo
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