Omaggio a Helmut Berger

Omaggio viscontiano a HELMUT BERGER, icona di bellezza, desiderio e decadenza.

Un angelo amorale o magari un fragile diavolo.

Di certo uno di quei volti che ha illuminato lo schermo di eleganza e fascino che trascendono i generi o i ruoli.

Helmut Berger “era” Ludwig senza bisogno di assomigliargli.

Disegno di ANDREA LUPO

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“Bussano alla porta”, fede e famiglia nell’ultimo apologo di Shyamalan

E’ da oltre un ventennio che il cinema di M. Night Shyamalan pare essersi assunto sulle spalle una sorta di responsabilità silenziosa nei confronti del pubblico. Attraverso le sue incursioni all’interno dei generi la filmografia del regista indiano si è fatta sempre più manifesto delle inquietudini del presente, una sorta di ricognizione dai toni minimalisti intorno a paure individuali e angosce collettive. E’ una storia che ha avuto inizio nel 1999, l’anno in cui “Il sesto senso” poneva la pietra definitiva su una riflessione tutta americana incentrata sulle inquietudini di fine millennio...

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Ciao Bersagliera…

Omaggio a Gina Lollobrigida, “bersagliera” del cinema italiano…

Disegno di ANDREA LUPO

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The Fabelmans, quando la vita si fa arte

Ancora una volta tutto ha inizio da un treno. Non la locomotiva in arrivo alla stazione di La Ciotat, i famosi 50 secondi con cui i Lumière terrorizzarono una piccola platea a Parigi nel 1896, ma il treno che deraglia e distrugge altri vagoni in una delle sequenze più catastrofiche ed “esplosive” de “Il più grande spettacolo del mondo” di Cecil B. De Mille. Una scossa ai sensi e alla mente che, oltre a costituire lo splendido incipit di puro meta-cinema del film, rappresenta per il piccolo Sammy Fabelman (alter-ego del futuro Steven Allen Spielberg) quasi una seconda espulsione dal grembo materno, l’evento epocale che ne segnerà in maniera irreversibile tutta l’esistenza successiva e gli mostrerà l’unica rotta sensata del suo destino: fare cinema (“Perché non c’è ni...

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Halloween, la “forma”del Male nella nuova trilogia

Con “Halloween Ends” il regista David Gordon Green conclude la sua discussa e coraggiosa trilogia dedicata alla maschera omicida partorita dall’immaginazione di John Carpenter con il seminale “Halloween-la notte delle streghe”. Un’operazione nata come reboot di una saga che, a essere onesti, tra gli anni ’80 e i ’90 non aveva riservato all’icona Michael Myers un trattamento degno o all’altezza del cult del 1978. Perché ad eccezione di un discreto sequel che prolungava la fatidica notte delle streghe fin dentro l’ospedale in cui era ricoverata una malmessa Laurie Straude (la mitica Jamie Lee Curtis) e di un gustoso capitolo (“Halloween 20 anni dopo”) concepito dentro la filosofia dello slasher post-Scream rilanciata dalla Miramax, gli episodi successivi brillavan...

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Cinema, mostri e quel tenero bisogno di (soprav)vivere…

Ai mostri della nostra adolescenza cinefila siamo rimasti tutti un po’ affezionati. Che sia un’ombra espressionista che galleggia nel subconscio, un killer ruvido e muto che punisce il sesso precoce degli adolescenti o il seme di una responsabilità adulta che germoglia nei sogni dei figli come creatura guantata e assassina, quegli incubi, volenti o no, li custodiamo ancora. Alcuni se ne sono sbarazzati chiudendoli in uno scantinato, mentre la polvere del tempo li sminuiva come giocattoli in disuso e i fardelli della vita ne occupavano il posto...

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Grazie di tutto Mrs. Lansbury…

Tributo a un’altra grande signora inglese, presenza magnetica del cinema, regina in giallo della tv e amabile signora Disney (per noi più cresciutelli resterà sempre l’adorabile strega Eglantine Price di “Pomi d’ottone e manici di scopa“). Al cinema ha lavorato con molti dei grandi (Cecil. B. De Mille, George Cukor, Frank Capra, Vincent Minnelli fra gli altri), ma è diventata grande, e soprattutto icona, esattamente quanto loro.

Avremmo voluta vederla di più sul grande schermo nella sua tenera ed elegante terza età, anche se le repliche infinite de “La signora in giallo” ce la rendono ancora oggi eterna compagna nei pomeriggi di tutti i giorni. Quasi un’amica per tutte le nostre mamme.

Rob Marshall le ha regalato un’ultima, preziosa apparizione ne “Il ritorno di Mary Poppins“: è l’am...

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God saved the Queen

 

Disegno di Andrea Lupo

 

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NOPE- la risposta è nelle nuvole

  1. NOPE. Un “NO” convinto e tipicamente slang. Ma, forse, anche la crasi fra “NO” e “HOPE”, negazione di una possibilità, abbandono di speranza. L’ultimo film di Jordan Peele naviga- o, più correttamente,”plana” dato il tema alieno- fra la spigliatezza leggera dell’entertainment e la gravità della riflessione sociale, quella a cui il regista ci ha abituato fin dall’esordio “Scappa-Get Out” (sul lato ipocrita, reazionario e schiavista dei sistemi democratici) e a seguire con “Noi- US” (il classismo degli United States eretto sul sacrificio dei deboli). Quelle usate da Peele a mo’ di architravi ideologiche del racconto sono grandi metafore, tanto più esibite narrativamente quanto più ritenute urgenti e necessarie, soprattutto dentro un Presente-Mondo sempre più dominato dai reset delle ...
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Addio a Olivia Newton-John, Sandy per sempre

Sandy, you must start anew
Don’t you know what you must do?
Hold your head high
Take a deep breath and sigh,
“Goodbye to Sandra Dee…”

Addio dolce Sandy…

 

Disegno di Andrea Lupo

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