
“Non potrei mai avere una faccia impassibile. Chiunque mi guardi può dire esattamente cosa sto pensando”
Gena Rowlands
“Non potrei mai avere una faccia impassibile. Chiunque mi guardi può dire esattamente cosa sto pensando”
Gena Rowlands
Mi piace immaginare un ipotetico episodio di “Downton Abbey” in cui Violet Crawley, futura contessa madre, si sarebbe potuta imbattere in Gustav Klimt, posando per uno dei suoi quadri. Il piglio austero e al tempo stesso ironico di una giovane Maggie Smith si sarebbe stagliato benissimo su quegli sfondi rivestiti di foglie d’oro tipici dei ritratti del pittore austriaco. Resta solo un’immaginazione la mia, eppure mi piaceva ugualmente l’idea di salutare “alla maniera di Klimt” (di cui, ovviamente, non posseggo neanche un’unghia del talento) questa magnifica dama inglese...
Read MoreChe “Shining” probabilmente non esisterebbe senza Jack Nicholson lo sappiamo tutti. Ma quel film non sarebbe stato lo stesso senza Shelley Duvall nel ruolo della terrificata moglie Wendy. La Duvall tuttavia non è stata “solo” Kubrick ma anche Altman, Allen, Campion…Grandi ruoli e piccole partecipazioni attraversati da occhi vividi e traboccanti. Occhi capaci di “urlare la paura” quando la paura non sa emettere più suoni. Se le visioni di “Shining” sono ancora oggi tanto spaventose lo dobbiamo proprio allo sguardo di Wendy, che ha guardato nell’abisso dell’Overlook Hotel quell’attimo prima che lo facessimo noi…
Il diavolo al cinema non fa più paura. A condannarlo a una simile sorte sono stati, solo di recente, i pessimi esiti artistici di titoli come “L’esorcista del Papa” o il dittico di “The Nun”, i cui demoni ipercinetici sembrano essere stati concepiti più per intrattenere adolescenti in astinenza da cinecomics che gli appassionati del genere in cerca di (briciole di) brividi sinceri. Messo all’angolo da jumpscares, scricchiolii di membra (dei riposseduti) e tarantolate camminate su per muri e scale (ahi quanti danni quei minuti recuperati dalla director’s cut de “L’esorcista”…), il diavolo oggi se ne infischia pure di mettere lo zampino sui set, guardandosi bene dall’ inseminarli con quelle morti accidentali “sospette”, capaci, un tempo, di impressionare i faciloni e far v...
Read MoreDisegno di ANDREA LUPO
Read MoreChe cos’è un “classico”? Nell’accezione più semplice e lineare del termine un classico è tutto ciò che è diventato modello, archetipo di bellezza e perfezione cui aspirare (ed ispirarsi), paradigma formale e sostanziale di qualcosa che è nato per durare nel tempo e “permanere” nella memoria.
In senso disneyano il classico animato è nato praticamente subito, in quel lontano (eppure già avanguardistico) 1937 di “Biancaneve e i sette nani”, primo lungometraggio “disegnato” figlio di una visione ed una sperimentazione nuove e, fin da subito, incredibilmente audaci...
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Disegno di Andrea Lupo
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