Tributo a ALAIN DELON

Alle icone cinematografiche non bisognerebbe chiedere altro che di essere questo: pura sostanza dei sogni, illusione di celluloide, seduzione dell’irraggiungibile.
Ma le icone hanno bisogno anche dell’uomo dietro. E quell’uomo, il personaggio pubblico, talvolta non corrisponde alla sensibilità o alla visione del mondo che ciascuno di noi possiede. Anche Alain Delon viveva dentro questa (umana) contraddizione, la stessa che gli ha procurato, soprattutto negli ultimi anni, l’acclamazione di tanti e la diffidenza di molti altri. Ma le icone esistono solo per restare fedeli a se stesse. E in questo Alain Delon è stato perfetto. L’immagine assoluta, il sogno di celluloide, la seduzione dell’irraggiungibile. Perchè al cinema, alla fine, quel che resta è un frammento di eternità svuotato dal clamore della gente e dalla polvere del tempo…
Testo e disegno di Andrea Lupo

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