Mi piace immaginare un ipotetico episodio di “Downton Abbey” in cui Violet Crawley, futura contessa madre, si sarebbe potuta imbattere in Gustav Klimt, posando per uno dei suoi quadri. Il piglio austero e al tempo stesso ironico di una giovane Maggie Smith si sarebbe stagliato benissimo su quegli sfondi rivestiti di foglie d’oro tipici dei ritratti del pittore austriaco. Resta solo un’immaginazione la mia, eppure mi piaceva ugualmente l’idea di salutare “alla maniera di Klimt” (di cui, ovviamente, non posseggo neanche un’unghia del talento) questa magnifica dama inglese. Una splendida interprete che è riuscita, nel corso di una fulgidissima carriera cinematografica e teatrale, a conquistare ogni tipo di pubblico (perfino quello di ultima generazione) con quel suo sguardo fiero, ironico, teneramente snob e al tempo umanissimo. Una vita, la sua, che è già un prezioso, autentico “ritratto di signora”…
Testo e disegno di Andrea Lupo
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