Rendo questo sintetico ma sincero omaggio alla piccola, grande Nadia Toffa.
Non solo perchè simbolo di tante lotte silenziose affrontate altrove (e purtroppo senza il suo stesso sorriso), ma soprattutto perchè in quest’ultimo anno e mezzo questa combattiva “iena” ha scelto di essere sui social quello che oggi nessuno riesce davvero ad essere: una persona realmente riservata. Perchè l’ostentazione quasi quotidiana del suo percorso, con sorrisi, slogan ed espressioni provocatorie (“il cancro è un dono…”) che solo la superficialità degli haters ha frainteso nel loro vero significato (“…per crescere, diventare più forte”) rendevano ancora più doloroso l’altro necessario riserbo, quello su una verità insostenibile e fin troppo prematura, accompagnata da un macigno che si chiama consapevolezza. Il filtro del social ancora una volta è riuscito a confondere verità, intenzioni e sensazioni, creando contenuti inesistenti e realtà immaginarie. Facendo dimenticare che esiste il dramma anche “dietro” chi rimane silenzioso e che il riserbo, più spesso di quanto si creda, indossa maschere sorridenti.
Grazie piccola, grande iena…
Disegno di Andrea Lupo
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