Ci sono modi differenti e per lo più critici per approcciarsi a questo biopic-drama dedicato al genio di Freddie Mercury e alla rock-band che ne derivò. C’è quello dei musicofili che spulciano meticolosamente ogni licenza narrativa portata su schermo (dalle improbabili rotture interne al gruppo fino alla rivelazione cronologicamente “anticipata” della diagnosi di AIDS) mettendo in evidenza tutti i limiti derivanti dalla compressione temporale degli eventi e dalla disinvolta -quanto inevitabile- semplificazione narrativa sugli stessi. Poi c’è l’approccio “ideologico” che denuncia una visione edulcorata e sessualmente “sostenibile” del personaggio, inizialmente inquadrato come etero e successivamente quale figura “traviata” dagli incontri occasionali e dalle bad f...
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