La douleur, l’afflizione che fa sopravvivere

Qual è la responsabilità morale del cinema di fronte alla letteratura? Come può la visione mantenersi etica e rispettosa nei confronti di un magmatico, spesso intraducibile per immagini, materiale di partenza letterario? E’ lo scritto di Marguerite Duras, autrice francese fondamentale del Novecento (Hiroshima Mon Amour, L’amante) a rinnovare l’annosa questione dell’accordo/disaccordo fra cinema e letteratura, di quella auspicabile coesistenza fra le istanze narrative e simbolico-figurative del primo e l’ossequio dovuto a una materia letteraria satura di approcci intimi e visioni solipsistiche (ancora più marcati nel caso della Duras)...

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Addio a Bruno Ganz, l’angelo di Berlino

Ci lascia il grande Bruno Ganz, volto discreto e umano del miglior cinema europeo.

Tra l’angelo di Wim Wenders e il diavolo hitleriano tanti uomini “normali”, tra cui l’indimenticabile cameriere Fernando di “Pane e tulipani”.

Un volto e uno sguardo che il cinema non dimenticherà facilmente.

Qui il mio disegno omaggio per lui.

Disegno di Andrea Lupo

 

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La Favorita e la legge animale del cinema di Lanthimos

La Metamorfosi come condizione risolutiva dell’essere, il castigo fisico quale contrappasso del disordine sociale, le relazioni insolubili fra il fato e l’arbitrio. Sono queste alcune delle tematiche ricorrenti nel cinema di Yorgos Lanthimos regista greco che ha saputo codificare in forme inusuali e cinematografiche molte componenti culturali e identitarie del proprio paese. A fare da ponte concettuale fra le stesse v’è forse un’unica metafora, lineare, scoperta e severa: quella dell’animale. E’ questa infatti a far interlacciare idealmente gli ultimi tre film del celebrato autore verso una sorta di unicum conclusivo, una  riflessione gelidamente “etologica” sulla natura umana e sulle conseguenze ferine delle sue azioni (o inerzie)...

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Omaggio a Schindler’s List nella settimana della memoria

Nella settimana della memoria torna nelle sale il capolavoro “La lista di Schindler” film chiave di tutta la cinematografia dedicata alla Shoah ma anche riflessione tragica e compassionevole sul “fanciullino” spielberghiano, sull’impotenza dello sguardo e l’inesorabilità di quella legge che trasforma sempre gli uomini in numeri e mai i numeri in vite umane. Impossibile dimenticare, come la frase incisa sulla lapide del Sacrario ai caduti di Marzabotto ci ricorda. Impossibile almeno finchè l’uomo non continuerà ad essere se stesso, schiavo fedele e instancabile del proprio individualismo. Fino ad allora v’è solo la speranza che gli Schindler continuino a nascere nonostante tutto, malgrado ogni sistema di pensiero e istituzioni. Oggi come allora.

Qui il mio omaggio illustrato.

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Bohemian Rhapsody, in difesa di un biopic “infedele”

Ci sono modi differenti e per lo più critici per approcciarsi a questo biopic-drama dedicato al genio di Freddie Mercury e alla rock-band che ne derivò. C’è quello dei musicofili che spulciano meticolosamente ogni licenza narrativa portata su schermo (dalle improbabili rotture interne al gruppo fino alla rivelazione cronologicamente “anticipata” della diagnosi di AIDS) mettendo in evidenza tutti i limiti derivanti dalla compressione temporale degli eventi e dalla disinvolta -quanto inevitabile- semplificazione narrativa sugli stessi. Poi c’è l’approccio “ideologico” che denuncia una visione edulcorata e sessualmente “sostenibile” del personaggio, inizialmente inquadrato come etero e successivamente quale figura “traviata” dagli incontri occasionali e dalle bad f...

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Addio al Maestro Bernardo Bertolucci

Il mio disegno dedicato al grande BERNARDO BERTOLUCCI nel giorno della sua scomparsa.

Un saluto speciale al Maestro dal suo “PICCOLO IMPERATORE”…

 

Disegno di ANDREA LUPO

Tutti i diritti riservati

 

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Halloween, la notte in cui lui ritornò…

HALLOWEEN

di David Gordon Green

C’è un’intuizione folgorante nell’incipit di questo atteso (e in egual misura temuto) “Halloween 2018”. Non si tratta tanto del ritorno a quel manicomio in cui il killer (l’ombra, la strega, l’icona…) Michael Myers ha passato gli ultimi 40 anni dopo la famigerata night he came home, tra baby-sitter immolate sui letti e fantasmi appesi al muro come fantocci. E non si tratta neppure dell’idea di far ripartire la vicenda dai due giornalisti d’inchiesta impegnati col solito real-tv sulle ragioni del male. L’intuizione semmai è più meta-cinematografica ed è quella di provocare – in scena e per lo spettatore – la newborn (o la re-born) del killer attraverso quell’invocazione urlata e insistente proveniente “dalla” sua maschera...

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Benvenuti a Illustracinema!

Benvenuti a Illustracinema, sito personale del giornalista  e vignettista Andrea Lupo dedicato a critica e illustrazioni cinematografiche (con qualche divagazione vignettistica sul mondo “intorno”).

A breve arrivaranno vecchi ma soprattutto nuovi contenuti.

COMING SOON!

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