Omaggio a Jean-Louis Trintignant

Sono tanti i film che Jean-Louis Trintignant ha reso indimenticabili con la sua magnifica presenza d’attore. Ma fra “Il sorpasso”, “Il conformista” o “Amour” (per citare solo alcuni titoli di una filmografia lunghissima e lussuosa) uno dei ruoli che più mi resterà nel cuore sarà sempre quello del giudice che intercetta le conversazioni telefoniche nel capolavoro “Film Rosso” di Krzysztof Kieslowski. Dentro quel corpo anziano e provato e attraverso quello sguardo cinico, impudente e insieme disilluso, Trintignant diede vita a un demiurgo stanco, un Dio tessitore di destini che non ha più la forza di intervenire sugli umani con le proprie decisioni ma si sazia ancora con l’impertinenza del proprio indagare. E’ una figura che va oltre lo schermo e al di là della scrittura stessa...

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Un disegno per Matt Dillon a Etna Comics 2022

Matt Dillon riceve il mio disegno durante l’incontro col pubblico a #EtnaComics 2022. Nell’omaggio lo ritraggo come il truce serial killer Jack nel bellissimo e oscuro “La casa di Jack” di Lars Von Trier, che l’attore cita durante tutto l’incontro come uno dei lavori di cui va più fiero (nonchè una delle sue interpretazioni più straordinarie).

Però non posso farlo vedere a mia mamma!” risponde con ironia alludendo al disegno per l’occasione fosco e sanguigno.

Professionale, disinvolto e assolutamente alla mano. Questo è Matt Dillon, grandissimo attore per grandissimi registi. Un’ icona della miglior generazione, non solo di quella attoriale.

Disegno di Andrea Lupo

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Un tributo a Gaspard Ulliel

Un tributo dedicato a Gaspard Ulliel, giovane e splendido attore francese scomparso prematuramente lo scorso 19 Gennaio in un incidente sciistico.

E’ solo la fine del mondo” recita il titolo di uno dei film più belli da lui interpretati.

Però quanto può far male quella fine.

Addio, Gaspard.

Disegno di Andrea Lupo

 

 

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Tributo a WILLIAM HURT

 

Disegno di ANDREA LUPO

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“C’è un soffio di vita soltanto” e la straordinaria testimonianza di Lucy Salani

Da tempo la politica italiana ha cessato di essere specchio (anche deforme) del paese per ridursi più miseramente a uno sterile specchio di sé stessa. Non più il riflesso della società fuori ma l’immagine imprigionata dentro, palindromi istituzionali bloccati in uno stallo che non manifesta segni di vera progressione (o progressismo). Bello sarebbe stato poter definire autorevolmente i nostri parlamentari come i “delegati” degli elettori, destinatari di un mandato popolare “in bianco”. Figure alte incaricate di essere fotografia reale del paese e altresì figure “altre” capaci di traghettarlo al di là di quelle colonne d’Ercole ideologiche che lo imprigionano. Ci si era quasi riusciti a Novembre 2020 quando il DDL Zan era stato approvato a maggioranza dalla Camera...

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Omaggio a MONICA VITTI. ATTRICE, DONNA, ICONA.

Nessuna parola stavolta.

Solo un disegno.

E tanto amore da parte di tutti noi.

Ciao Monica

Disegno di Andrea Lupo

 

 

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Omaggio a Sidney Poitier

Nel magnifico ma poco noto “Sei gradi di separazione” di Fred Schepisi, tratto dall’omonima pièce di John Guare, un giovane e bravissimo Will Smith interpreta il ruolo di un truffatore che si introduce nella vita di una coppia dell’upper class newyorkese colta e (inconsapevolmente?) snob, sconvolgendone “colore e struttura” come in un affresco di Kandinskij (e l’astrattismo nel film non è citato a caso). L’opera teatrale e il successivo adattamento cinematografico traggono spunto da un fatto di cronaca che vide protagonista negli anni ’80 un giovane afroamericano capace di raggirare parecchie famiglie alto borghesi spacciandosi come il figlio di Sidney Poitier...

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Un omaggio illustrato per Lina Wertmuller

“Travolta dall’insolito destino” di essere stata una grande autrice (in mezzo a tanti, semplici registi) se ne va a 93 anni la magnifica Lina Wertmuller, “sazia come un commensale” come amava dire attraverso la sua più famosa frase-testamento.

Alla tavola dei (tanti) vizi e delle (rare) virtù italiane che ha imbandito al cinema durante la sua carriera siamo stati invitati tutti.  E ad oggi non siamo sazi di vedere, tra le risate, come siamo fatti (male).

                                                                                          Grazie Lina!

Disegno di Andrea Lupo

 

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Ultima notte a Soho

Just listen to the music of the traffic in the city, linger on the sidewalk where the neon signs are pretty
How can you lose? The lights are much brighter there. You can forget all your troubles, forget all
your cares So go downtown…

(“Ascolta soltanto la musica del traffico della città, soffermati sul marciapiede dove le insegne al neon sono belle. Come le puoi perdere? Le luci là sono più brillanti. Puoi dimenticare i tuoi guai, dimenticare  tutte le preoccupazioni. Quindi vai in centro…”)

La voce di Petula Clark nella hit “Downtown” lo diceva chiaramente in quei favolosi ’60: il sogno alberga nelle grandi città, il rumore del traffico è musica e le luci (rigorosamente neon) fanno dimenticare le preoccupazioni. E’ la City, bellezza ed è lì soltanto per te...

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The Last Duel, la donna vince fra i duellanti

C’è qualcosa di cinematograficamente avventuroso ed entusiasmante nella carriera di Ridley Scott (27 lungometraggi lungo i suoi 44 anni di attività, praticamente un film ogni anno e mezzo), giunto alla soglia degli 84 con una voglia ancora inesausta di filmare e soprattutto di esplorare nuovi generi (a Venezia 78 ha dichiarato che nel suo programma sono previsti almeno un western e un musical). Avventuroso si diceva anche perché quella carriera è stata battezzata proprio dal duello-ossessione fra i due ufficiali napoleonici narrato nel seminale “I duellanti”, pellicola tratta da un racconto di Conrad e diventata negli anni l’archetipo cinematografico del concetto stesso di sfida su grande schermo...

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