

Nella giuria internazionale della 71ª edizione del Festival di Taormina, appena concluso, c’è un astro che rifulge letteralmente sopra tutti gli altri. E’ quello della magnetica Sandy Powell, costumista britannica tre volte premio Oscar, che con la sua chioma fulva, il taglio androgino e gli outfit sempre più sfolgoranti, ha calamitato l’attenzione quanto ed anche più di molte star presenti. Classe 1960 (anche se la sua classe non è sintetizzabile da nessun numero), Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico per i servizi resi all’industria cinematografica, Sandy Powell non è semplicemente una straordinaria costumista cinematografica con 40 anni di carriera alle spalle e oltre 45 collaborazioni eccellenti...
Read MoreLa tragica (e ancora avvolta nel giallo) dipartita di GENE HACKMAN, della sua consorte Betsy Arakawa e del cane che viveva con loro, non dovrebbe offuscare il ricordo di quello che è stato un gigante del cinema americano. Perchè Hackman (Eugene Allen per la precisione) non ha “semplicemente” regalato ad Hollywood memorabili personaggi tutti d’un pezzo, ma ha prestato il volto a figure ambigue, caratteri lacerati dal dubbio etico (“La conversazione” su tutti) e villains sorprendentemente accattivanti. Si voleva bene a Gene Hackman, sia quando si è fatto implacabile “braccio violento della legge” che quando ha dato voce al lato più spregevole (“Senza via di scampo”, “Potere Assoluto”) o manipolatorio (“La giuria”) delle istituzioni americane.
Di interpretazioni memorabili è stata piena ...
Read MoreTributo a un genio straordinario e irripetibile del cinema e del nostro tempo, DAVID LYNCH. Maestro della narrazione, narratore di sogni, sognatore di incubi. Nessuno come lui ha saputo dare a quel territorio (irrappresentabile) che è il subconscio le forme di un grottesco tanto personale e bizzarro quanto credibile e perturbante. Impossibile qui elencare tutte quelle forme e un semplice disegno può catturare giusto i simboli o i simulacri di sensazioni che restano, tutt’ora, indecifrabili. Ma sono state emozioni autentiche, spaventose e spesso struggenti. E oggi anche l’incubo piange la scomparsa del suo più grande pittore…
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“Non potrei mai avere una faccia impassibile. Chiunque mi guardi può dire esattamente cosa sto pensando”
Gena Rowlands
Che “Shining” probabilmente non esisterebbe senza Jack Nicholson lo sappiamo tutti. Ma quel film non sarebbe stato lo stesso senza Shelley Duvall nel ruolo della terrificata moglie Wendy. La Duvall tuttavia non è stata “solo” Kubrick ma anche Altman, Allen, Campion…Grandi ruoli e piccole partecipazioni attraversati da occhi vividi e traboccanti. Occhi capaci di “urlare la paura” quando la paura non sa emettere più suoni. Se le visioni di “Shining” sono ancora oggi tanto spaventose lo dobbiamo proprio allo sguardo di Wendy, che ha guardato nell’abisso dell’Overlook Hotel quell’attimo prima che lo facessimo noi…
Disegno di ANDREA LUPO
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