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Omaggio a HELMUT BERGER

Omaggio viscontiano a HELMUT BERGER, icona di bellezza, desiderio e decadenza.

Un angelo amorale o magari un fragile diavolo.

Di certo uno di quei volti che ha illuminato lo schermo di eleganza e fascino che trascendono i generi o i ruoli.

Helmut Berger “era” Ludwig senza bisogno di assomigliargli.

Disegno di ANDREA LUPO

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The Fabelmans, quando la vita si fa arte

Ancora una volta tutto ha inizio da un treno. Non la locomotiva in arrivo alla stazione di La Ciotat, i famosi 50 secondi con cui i Lumière terrorizzarono una piccola platea a Parigi nel 1896, ma il treno che deraglia e distrugge altri vagoni in una delle sequenze più catastrofiche ed “esplosive” de “Il più grande spettacolo del mondo” di Cecil B. De Mille. Una scossa ai sensi e alla mente che, oltre a costituire lo splendido incipit di puro meta-cinema del film, rappresenta per il piccolo Sammy Fabelman (alter-ego del futuro Steven Allen Spielberg) quasi una seconda espulsione dal grembo materno, l’evento epocale che ne segnerà in maniera irreversibile tutta l’esistenza successiva e gli mostrerà l’unica rotta sensata del suo destino: fare cinema (“Perché non c’è ni...

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Cinema, mostri e quel tenero bisogno di (soprav)vivere…

Ai mostri della nostra adolescenza cinefila siamo rimasti tutti un po’ affezionati. Che sia un’ombra espressionista che galleggia nel subconscio, un killer ruvido e muto che punisce il sesso precoce degli adolescenti o il seme di una responsabilità adulta che germoglia nei sogni dei figli come creatura guantata e assassina, quegli incubi, volenti o no, li custodiamo ancora. Alcuni se ne sono sbarazzati chiudendoli in uno scantinato, mentre la polvere del tempo li sminuiva come giocattoli in disuso e i fardelli della vita ne occupavano il posto...

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Grazie di tutto Mrs. Lansbury…

Tributo a un’altra grande signora inglese, presenza magnetica del cinema, regina in giallo della tv e amabile signora Disney (per noi più cresciutelli resterà sempre l’adorabile strega Eglantine Price di “Pomi d’ottone e manici di scopa“). Al cinema ha lavorato con molti dei grandi (Cecil. B. De Mille, George Cukor, Frank Capra, Vincent Minnelli fra gli altri), ma è diventata grande, e soprattutto icona, esattamente quanto loro.

Avremmo voluta vederla di più sul grande schermo nella sua tenera ed elegante terza età, anche se le repliche infinite de “La signora in giallo” ce la rendono ancora oggi eterna compagna nei pomeriggi di tutti i giorni. Quasi un’amica per tutte le nostre mamme.

Rob Marshall le ha regalato un’ultima, preziosa apparizione ne “Il ritorno di Mary Poppins“: è l’am...

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Addio a Olivia Newton-John, Sandy per sempre

Sandy, you must start anew
Don’t you know what you must do?
Hold your head high
Take a deep breath and sigh,
“Goodbye to Sandra Dee…”

Addio dolce Sandy…

 

Disegno di Andrea Lupo

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Omaggio a Jean-Louis Trintignant

Sono tanti i film che Jean-Louis Trintignant ha reso indimenticabili con la sua magnifica presenza d’attore. Ma fra “Il sorpasso”, “Il conformista” o “Amour” (per citare solo alcuni titoli di una filmografia lunghissima e lussuosa) uno dei ruoli che più mi resterà nel cuore sarà sempre quello del giudice che intercetta le conversazioni telefoniche nel capolavoro “Film Rosso” di Krzysztof Kieslowski. Dentro quel corpo anziano e provato e attraverso quello sguardo cinico, impudente e insieme disilluso, Trintignant diede vita a un demiurgo stanco, un Dio tessitore di destini che non ha più la forza di intervenire sugli umani con le proprie decisioni ma si sazia ancora con l’impertinenza del proprio indagare. E’ una figura che va oltre lo schermo e al di là della scrittura stessa...

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Omaggio a MONICA VITTI. ATTRICE, DONNA, ICONA.

Nessuna parola stavolta.

Solo un disegno.

E tanto amore da parte di tutti noi.

Ciao Monica

Disegno di Andrea Lupo

 

 

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Omaggio a Sidney Poitier

Nel magnifico ma poco noto “Sei gradi di separazione” di Fred Schepisi, tratto dall’omonima pièce di John Guare, un giovane e bravissimo Will Smith interpreta il ruolo di un truffatore che si introduce nella vita di una coppia dell’upper class newyorkese colta e (inconsapevolmente?) snob, sconvolgendone “colore e struttura” come in un affresco di Kandinskij (e l’astrattismo nel film non è citato a caso). L’opera teatrale e il successivo adattamento cinematografico traggono spunto da un fatto di cronaca che vide protagonista negli anni ’80 un giovane afroamericano capace di raggirare parecchie famiglie alto borghesi spacciandosi come il figlio di Sidney Poitier...

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Omaggio a Jean-Paul Belmondo

Siamo tutti morti in licenza” Lenine

Addio a Jean-Paul Belmondo icona della Nouvelle Vague e volto “canaglia” del cinema francese.

 

Disegno di Andrea Lupo

 

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Omaggio a Gianfranco D’Angelo, “tenerone” della comicità

Se è vero che il mondo finisce non con un boato ma con un lamento, allora un comico non vorrà mai essere salutato per l’ultima volta con un singhiozzo ma con un sorriso.

Ed è con il sorriso raggiante e insieme surreale del “Tenerone” che saluto Gianfranco D’Angelo, omaggiandolo nei panni di quel “coccoloso”, ingombrante personaggio capace di farsi amare dai bambini per l’esagerata timidezza e di far ugualmente innervosire (divertendoli) gli adulti col suo squillante falsetto (“Che emozioneee!”).

Del resto quel bizzarro incrocio fra un coniglio gigante e lo zucchero filato esprime perfettamente l’essenza di un attore che sapeva pizzicare tutte le corde del comico, imponendosi su ogni palcoscenico tanto attraverso il corpo che con le improbabili parrucche femminili e, ovviamente, anche ...

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