Che “Shining” probabilmente non esisterebbe senza Jack Nicholson lo sappiamo tutti. Ma quel film non sarebbe stato lo stesso senza Shelley Duvall nel ruolo della terrificata moglie Wendy. La Duvall tuttavia non è stata “solo” Kubrick ma anche Altman, Allen, Campion…Grandi ruoli e piccole partecipazioni attraversati da occhi vividi e traboccanti. Occhi capaci di “urlare la paura” quando la paura non sa emettere più suoni. Se le visioni di “Shining” sono ancora oggi tanto spaventose lo dobbiamo proprio allo sguardo di Wendy, che ha guardato nell’abisso dell’Overlook Hotel quell’attimo prima che lo facessimo noi…
Il diavolo al cinema non fa più paura. A condannarlo a una simile sorte sono stati, solo di recente, i pessimi esiti artistici di titoli come “L’esorcista del Papa” o il dittico di “The Nun”, i cui demoni ipercinetici sembrano essere stati concepiti più per intrattenere adolescenti in astinenza da cinecomics che gli appassionati del genere in cerca di (briciole di) brividi sinceri. Messo all’angolo da jumpscares, scricchiolii di membra (dei riposseduti) e tarantolate camminate su per muri e scale (ahi quanti danni quei minuti recuperati dalla director’s cut de “L’esorcista”…), il diavolo oggi se ne infischia pure di mettere lo zampino sui set, guardandosi bene dall’ inseminarli con quelle morti accidentali “sospette”, capaci, un tempo, di impressionare i faciloni e far v...
Read MoreIl mio omaggio illustrato alla solare, gioiosa Sandrocchia.
Musa, attrice e icona.
Ma anche, per sempre, quella “brava ragazza”…
Ciao Sandra…
Disegno di ANDREA LUPO
Read MoreChe cos’è un “classico”? Nell’accezione più semplice e lineare del termine un classico è tutto ciò che è diventato modello, archetipo di bellezza e perfezione cui aspirare (ed ispirarsi), paradigma formale e sostanziale di qualcosa che è nato per durare nel tempo e “permanere” nella memoria.
In senso disneyano il classico animato è nato praticamente subito, in quel lontano (eppure già avanguardistico) 1937 di “Biancaneve e i sette nani”, primo lungometraggio “disegnato” figlio di una visione ed una sperimentazione nuove e, fin da subito, incredibilmente audaci...
Read MoreUn tributo a Ryan ‘O Neal, indimenticabile Barry Lyndon nel capolavoro di Stanley Kubrick.
Disegno di Andrea Lupo
Read More“La morte è qualcosa che non dovremmo temere perché, mentre siamo, la morte non lo è, e quando la morte è, non lo siamo.” (Antonio Machado).
Il cinema, come medium, non teme la morte perché fonda la sua ragion d’esistere su un meccanismo di ripetizione (e di rinascita) che si consuma tanto nei luoghi (oscuri) della proiezione, che sulla superficie corneale dello spettatore. Il cinema è ciclico e ritornante, dunque già zombie. L’horror al cinema, per sua natura, non può temere la morte e l’adopera sempre come fondamentale meccanismo di seduzione visiva, sia quando ne filma il “compiersi” più esplicito ed efferato (come nello slasher), che nella messinscena del suo “dopo”...
Read MoreOmaggio illustrato a HARRISON FORD in occasione dell’anteprima al Taormina Film Fest di “Indiana Jones e il quadrante del destino”, ultimo capitolo delle avventure dell’archeologo più famoso della storia del cinema.
Disegno di Andrea Lupo
Tutti i diritti riservati
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